La città di Aosta ha ospitato, dal 22 al 24 settembre scorso, il 59° Congresso Nazionale della FIDAS – Federazione delle Associazioni Donatori di Sangue. L’evento, organizzato dalla locale associazione Fidas Aosta e dal suo presidente Rosario Mele, ha affrontato, attraverso un ampio confronto e un articolato e qualificato dibattito, i grandi temi che oggi ruotano attorno al sistema sangue in Italia e nel mondo.
Sui valori e i principi etici di cui la donazione e i donatori di sangue sono espressione e portatori (volontarietà, gratuità, generosità, responsabilità), così come sulla autosufficienza quale valore ed obiettivo sovraregionale non frazionabile, sull’attenzione ai pazienti quali beneficiari del dono, ed ancora, sui temi della sostenibilità del sistema, delle nuove frontiere della donazione e di nuovi modelli organizzativi, si sono aperti ampi spazi di confronto con interessanti elementi propositivi sia in sede di dibattito assembleare che dalla tavola rotonda con la partecipazione altamente qualificata di rappresentanti delle istituzioni politiche, del ministero della salute, del Centro Nazionale Sangue e delle Strutture Regionali di Coordinamento, dei rappresentanti delle società scientifiche e di medicina trasfusionale, cosi come delle industrie farmaceutiche direttamente impegnate nella lavorazione e produzione di farmaci plasmaderivati.
In un periodo, quale quello che stiamo vivendo, in cui la pandemia ha determinato criticità nel sistema trasfusionale italiano, ma anche suscitato profonde riflessioni ed innescato spinte al cambiamento, – ha affermato Musso Giovanni , Presidente nazionale della Fidas – “noi, donatori e volontari con ruolo di responsabilità abbiamo l’obbligo di non accontentarci di garantire l’approvvigionamento del sangue necessario per far fronte alle esigenze immediate del sistema trasfusionale, ma anche l’obbligo di tutelare questo Sistema, proponendo i necessari adeguamenti alle mutate esigenze, per garantirgli un futuro basato sugli stessi principi che oggi lo animano e che ne fanno un modello da coltivare e potenziare”. Il confronto con le altre nazioni europee e in maniera particolare con gli USA dove il modello di raccolta sangue segue logiche di mercato, ha fatto emergere i pericoli, a volte anche con sfruttamento delle povertà, che si nascondono dietro azioni che perseguono prioritariamente interessi di profitto.
La centralità del donatore di sangue, con i valori di cui è espressione e portatore, diventa, pertanto impegno per tutti gli attori del sistema, ad operare “in rete” e in spirito collaborativo per costruire percorsi condivisi che favoriscano il raggiungimento dell’autosufficienza sangue su tutto il territorio nazionale, l’incremento delle donazioni in aferesi da destinare alla produzione di farmaci plasmaderivati, con un’uniformità di trattamento dei donatori e una capacità di incidere nei processi educativi e culturali per promuovere nelle giovani generazioni il desiderio e la spinta emotiva alla donazione, quale gesto di solidarietà, ma anche di impegno civile e di partecipazione responsabile alla vita sociale del nostro paese.
I lavori congressuali sono proseguiti in un continuum domenica nella Giornata Nazionale del Donatori di Sangue Fidas che nella mattinata ha animato il centro storico di Aosta dei colori, dei canti, dell’entusiasmo e della carica di vita dei donatori provenienti da tutte le regioni d’Italia che, dopo il presidio festoso nella centralissima piazza Emile Chanoux, hanno raggiunto in corteo la Cattedrale dove hanno partecipato, presenti le autorità locali e il sindaco Gianni Nuti, alla S. Messa celebrata da SE Mons. Franco Lovignana, Vescovo di Aosta. Particolarmente significativa l’accoglienza del Vescovo che con semplicità, ma anche intensità di sentimenti, ha sottolineato “la bellezza di portare all’interno della messa la generosità di cui i donatori sono espressione” che trova nel sacrificio di Gesù, che dona il suo sangue e la sua vita per gli uomini, la testimonianza più alta di solidarietà. E, poi, “l’invito a fare scelte per cambiare i nostri stili di vita” così che “celebrare il dono, come stile di vita, ci unisce agli altri e a Dio”.
A conclusione della manifestazione è stata ufficializzata, con il tradizionale passaggio di testimone, la sede e la data del 60° Congresso Nazionale Fidas e della 40° Giornata Nazionale del Donatore Fidas che si terranno a Catania dal 21 al 24 aprile 2022.
Salvatore Caruso